Tra cultura e istruzione


Solitamente con il termine cultura si intende l’insieme di quelle conoscenze, saperi, credenze, costumi e comportamenti che caratterizzano un popolo, e potremmo definirla come un’eredità storica che viene tramandata di generazione in generazione. Ma qual è il suo valore? Sicuramente non la possiamo toccare, non è qualcosa di tangibile, ma ha la possibilità di riflettersi su una persona, potendola osservare dal modo in cui veste, oppure da come si esprime, da come si comporta e così via. Grazie alla globalizzazione ed al progresso della civiltà, quei muri culturali del “diverso” portati avanti ad esempio con le leggi razziali, si stanno combattendo, cercando di avanzare verso un mondo più evoluto civilmente, dove la differenza a farla è la conoscenza. 

Gli studi condotti su un campione di undicimila cittadini per Paese analizzato da parte della società britannica IPSOS-Mori evidenziano un dato quanto mai preoccupante: nel 2019 l’Italia si è collocata al 12° posto nel World Ignorance Index, ottenendo la prima posizione tra i Paesi Europei.
Ciò non è dovuto certo all'istruzione – dei cui frutti usufruiscono anche altri Paesi, fenomeno noto come “fuga di cervelli” – ma piuttosto alla percezione della realtà: la diffusione piuttosto ampia di fake news in ogni campo (politico, economico, scientifico), la mancanza di una seria attività di fact-checking tra i cittadini e l'uso scorretto delle informazioni e dei mezzi tecnologici a disposizione contribuiscono all'espansione di un grave problema socio-culturale, quello dell'analfabetismo di ritorno.

La differenza è sostanziale: l’istruzione è inerente a ciò che si studia, la cultura è un concetto più vasto che coincide con la realtà più di quanto si pensi, è il risultato della volontà delle persone di cercare informazioni e di estendere le proprie conoscenze, è il risultato della curiosità e della voglia di impiegare un po’ del proprio tempo per farlo. Ovviamente questa non vuole essere un’ammonizione verso chi non può, perché occupato seriamente durante la giornata a causa del lavoro o altri impegni improrogabili, quanto più verso coloro che possono permettersi quel tempo libero quotidiano e non lo fanno, e soprattutto verso i nostri giovani. Questi ultimi, a causa delle condizioni in cui l’Italia sta versando, dovranno fare uno sforzo maggiore dato che rappresentano il futuro, e ci si augura che verranno aiutati dallo Stato con la fornitura di strumenti adatti attraverso investimenti mirati, primo su tutti l’istruzione, essendo l’Italia un Paese che in tale settore investe poco e che continua ad operare tagli ingiustificati.

A.P.

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